COSTELLAZIONI FAMILIARIIl denaro secondo le costellazioni familiari

Cos’è il denaro secondo le Costellazioni Familiari?

Ciascuno di noi ha una relazione con il denaro, ossia un modo specifico di rapportarsi ad esso, che può essere più o meno sana.

Una relazione sana con il denaro è qualcosa che fa bene a me e alle persone che mi circondando. Al contrario, una relazione non sana con il denaro è qualcosa che danneggia me e/o le persone che mi sono vicine.

Quando ci accorgiamo che la nostra relazione con il denaro non è sana perché, ad esempio

  • è sempre troppo poco
  • tendo a sperperarlo
  • ho un attaccamento eccessivo
  • mi sento in colpa nel godermelo e non me lo permetto
  • o, in generale, è fonte di preoccupazione, ansia etc.

E’ importante indagare il perché questo succede. Non solo per migliorare la nostra vita ma anche il nostro rapporto con le persone importanti della nostra vita, che possono subire le conseguenze del nostro rapporto complicato con il denaro.

Il fatto è che lavorare sul tema denaro secondo le costellazioni familiari e, quindi, in chiave di trasformazione personale e spirituale, è generalmente più difficile rispetto ad altri temi (spesso molto più intimi) come, ad esempio, la relazione di coppia, la rabbia, l’autorealizzazione lavorativa o la sessualità.

Il denaro, infatti, è per molti un tema tabù.

Nella nostra società è desiderato almeno quanto è visto con sospetto.

Soprattutto le persone con un’elevata sensibilità, portatori di ideali collettivi forti e altruistici, che credono nel progresso sociale e spirituale, hanno molta difficoltà a pensare il denaro come qualcosa di più significativo che un mezzo per vivere.

Dalla prospettiva delle costellazioni familiari (e non solo), invece, il denaro ha un’anima.

Lo diceva Bert Hellinger, il padre delle Costellazioni Familiari, ma cosa voleva intendere con questa frase?

Secondo Bert Hellinger l’anima è l’energia del legame, qualcosa che ci lega non solo alle altre persone ma anche alle energie simboliche presenti nella mia vita come, ad esempio, la sessualità, la creatività, la salute..e ovviamente il denaro.

“Il denaro ha un’anima” significa, in primis, che c’è un’energia nella relazione che ho con esso, che io posso utilizzare per farmi bene o farmi male.

E significa anche che, come ogni simbolo, può rappresentare nella mia vita, qualcun altro o qualcos’altro.

Quando durante una costellazione familiare si mette in scena il denaro, lui parla, si muove, ti confessa le sue paure, i suoi dubbi e le sue emozioni. Insomma, è vivo.

Ecco quindi che trattare il tema denaro, secondo la prospettiva delle costellazioni familiari, significa guardarlo come un’energia simbolica con cui intratteniamo una relazione, esattamente come intratteniamo relazioni con nostra madre, padre, colleghi, amici etc..

Perché la mia relazione con il denaro non è sana: il legame con la madre

Fatta questa dovuta premessa, esploriamo da cosa o da quale relazione può avere origine il blocco con il denaro che viviamo nella nostra vita.

Dalla prospettiva delle Costellazioni Familiari, il primo elemento che andiamo a considerare è il legame con la madre.

La relazione con il denaro, infatti, è una sorta di specchio della relazione che la madre: se dentro sentiamo un blocco verso nostra madre probabilmente sentiremo un blocco anche verso il denaro.

Questo vale sempre, che sia viva o morta, che l’abbiamo conosciuta oppure no.

La madre è la prima persona con cui ci siamo relazionati nella vita e, a livello archetipo, rappresenta la figura nutritiva.

Per migliaia e migliaia di anni il ruolo di nutrire il bambino e di prendersi cura di tutte le sue necessità è stata affidato unicamente alla madre. Solo da pochissimo tempo, in termini “evolutivi”, il padre ha iniziato a partecipare a questo processo.

Quindi, ogni bambino che nasce si connette con questa informazione presente da millenni.

Se proviamo rabbia, colpa, pena, orgoglio verso nostra madre e la rifiutiamo, in qualche modo, stiamo rifiutando anche il denaro. A cosa serve in fondo il denaro? A nutrirci.

Le emozioni tossiche verso la madre sono emozione tossiche verso la vita e, al tempo stesso, una percezione tossica di ciò che mi ha dato la vita.

Magari, razionalmente, pensiamo di volere più denaro oppure di volercelo godere di più ma in realtà, ad un livello profondo lo stiamo rifiutando, perché viene da qualcosa che percepiamo come tossico, nostra madre.

Ecco perché quando iniziamo a intraprendere un percorso di costellazioni familiari lavoriamo sul ricostruire il legame con la madre, perché se questo legame non è sano nemmeno il legame con il denaro può esserlo.

Perché la mia relazione con il denaro non è sana: il legame con il padre

Il padre, a livello archetipico, rappresenta la figura che ci orienta nel mondo, che mostra al bambino “cosa c’è li fuori” dandogli il diritto e il permesso di costruire la propria vita, di intraprendere progetti, di viaggiare, formarsi, studiare, scoprire cose nuove.

Questo vale sempre, che sia vivo o morto, che l’abbiamo conosciuto oppure no.

In ogni caso, quello che possiamo prendere dalla vita e intraprendere nella vita viene dal padre.

Anche qui, se proviamo emozioni tossiche di rifiuto nei suoi confronti, sarò difficile che la relazione con il denaro possa essere sana. Si tratta di portarlo nel cuore, in un luogo sicuro con sentimenti positivi.

Ecco perché, quando iniziamo a intraprendere un percorso di costellazioni familiari, lavoriamo sul ricostruire il legame con il padre, perché se questo legame non è sano nemmeno il legame con il lavoro, l’autorealizzazione e la vocazione può esserlo.

Il denaro è ciò che riceviamo in cambio dell’energia che mettiamo nel mondo attraverso il nostro lavoro e la nostra creatività.

Le problematiche irrisolte, i traumi non elaborati, i segreti taciuti, problemi sospesi dei genitori portano uno squilibrio all’interno del sistema familiare e questo squilibrio può ricadere sui figli e, se neanche loro riescono a ripristinare l’ordine, anche sui nipoti o sui pronipoti.

Può succedere quindi che, questioni importanti che ci portano disagio nella nostra vita e che non riusciamo proprio a risolvere e superare dipendano dal fatto che siamo identificati con il destino di un nostro antenato; questo è l’irretimento.

L’irretimento è  l’identificazione con il destino di un membro dell’albero genealogico, che innesta nel discendete un meccanismo inconscio di ripetizione del suo passato senza che ne sia cosciente.

In altre parole, ci facciamo carico del peso del destino di qualcun altro.

Si tratta quindi, di una forma di assenza di libertà della persona, in quanto “incastrata nella rete” del sistema familiare, senza che ne sia consapevole. Quando ciò accade non siamo ovviamente liberi di portare a compimento il progetto evolutivo unico e creativo che abbiamo in seme.

Perché la mia relazione con il denaro non è sana: il transgenerazionale

La nostra relazione con il denaro può essere il risultato della lealtà familiare inconscia al nostro clan familiare, che ci induce a ripetere o riparare ciò che è accaduto a uno o più membri del nostro sistema familiare.

In altre parole, ciò che ci accade riguardo al denaro può essere lo stesso che è accaduto a qualcuno nelle generazioni anteriori alla nostra oppure ne è una riparazione/compensazione.

Ad esempio, nel caso della ripetizione:

I miei genitori o i miei nonni hanno sofferto molta carenza ➔ io soffro carenza economica

Un nonno, ad un certo punto, ha iniziato a sperperare denaro al gioco ➔ io sperpero denaro (al gioco o, magari, per altre cose come lo shopping compulsivo)

Nel caso della riparazione o compensazione:

Mio padre ha generato molto denaro ma in maniera illegale oppure danneggiando qualcuno ➔ io non riesco a generare denaro per riparare il danno che ha inflitto mio padre

I miei nonni generavano molto denaro e se lo godevano ma poi sono stati vittime di una frode/furto/ingiustizia ➔ non genero denaro perché inconsciamente ho paura che me lo tolgano

La lealtà familiare inconscia è un impulso che ci spinge a farci carico del dolore e della sofferenza di chi ci ha preceduto e che, molto spesso, blocca il nostro sviluppo umano, professionale ed economico, senza che ce ne rendiamo conto.

Autorizzare se stessi ad essere protagonisti della propria situazione economica

“Guarire” la relazione con il denaro è un processo che inizia con autorizzare se stessi a essere attori protagonisti della propria situazione economica.

Questo è un passo imprescindibile e la condizione esistenziale necessaria per trasformare la propria situazione.

Il denaro, lungi da essere un elemento esclusivamente materiale dell’esistenza, è un’energia.

Spesso le difficoltà con il denaro sono intimamente legate a conflitti e carenze da una parte e, dall’altra, a scenari ripetitivi (debiti, rovine, dilapidazione delle eredità ..) che sono la conseguenza di lealtà familiari inconsce transgenerazionali (che si ripetono nelle generazioni).

Quando facciamo la nostra “autobiografia economica” possiamo notare che le disfunzioni di una persona di fronte al denaro mettono le radici nelle credenze e le paure ereditate dall’educazione familiare e dal contesto socio-culturale.  

I comportamenti di fallimento, il debito cronico, comprare compulsivamente sono situazioni che veicolano credenze profondamente radicate riguardo alla propria capacità di essere prosperi:

…Non ho diritto

…Non lo merito

…No valgo nulla

…Mi sento colpevole

…Mi dà angoscia

Questa credenze coscienti o inconsce generano paure di fronte al funzionamento del denaro e alla sua stessa esistenza, che tendono ad ingoiarci, alimentando comportamenti di autosabotaggio, di cui difficilemente siamo consapevoli.

Questo circolo vizioso di paura-autosabotaggio-blocco che può avere fine solo quando scegliamo di diventare protagonisti della nostra situazione economica, intraprendendo un lavoro potente di comprensione e superamento dei condizionamenti, le credenze, le paure che abbiamo ereditato dalla nostra famiglia d’origine e dal nostro sistema familiare.

Se vuoi saperne di più sulle Costellazioni Familiari, clicca  qui

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