Scopri perché anche tu sei vittima del sistema familiare, e come liberarti grazie alle costellazioni familiari.
Articolo pubblicato su Macrolibrarsi, il 26/6/2019.
Le Costellazioni Familiari sono un metodo terapeutico per comprendere e risolvere tematiche di forte disagio che incidono sul nostro benessere psico-fisico. Questo approccio considera il malessere da una prospettiva genealogica, ossia come un’eredità della nostra famiglia d’origine e di tutto il sistema familiare.
Indice dei contenuti
- L’eredità psicogenealogica
- L’approccio transgenerazionale
- Il sistema familiare è una “rete”
- L’albero genealogico è un sistema di ripetizioni
- L’irretimento
L’eredità psicogenealogica
Il metodo delle Costellazioni Familiari Sistemiche, ideato dallo psicoanalista e teologo tedesco Bert Hellinger, lavora sul processo di trasmissione generazionale di fatti, pensieri e emozioni accaduti ai membri dell’albero genealogico.
Questo approccio consente di comprendere come eventi della vita degli antenati siano spesso “ereditati” dai loro discendenti e le conseguenze dirette di questa eredità su questi ultimi.
Tali conseguenze si possono manifestare in molte problematiche che ognuno di noi affronta: tensioni nei rapporti familiari, problemi di autorealizzazione lavorativa o economici, tematiche di coppia, sessualità, sintomi fisici ed emotivi, relazioni amicali.
L’approccio transgenerazionale
La celebre psicoterapeuta Anne Ancelin Schutzenberger, ha definito il “transgenerazionale” con una similitudine a mio parere eccezionale: una patata bollente che passa di mano in mano, di generazione in generazione e che brucia tutte le mani che tocca.
Il transgenerazionale si riferisce alla trasmissione dai genitori ai figli di eventi o traumi vissuti dagli antenati, di cui i discendenti divengono vittime inconsapevoli.
Ad esempio, un padre abbandona figli e moglie e sparisce nel nulla. Uno dei suoi figli maschi una volta divenuto adulto, si trova a sua volta a fare lo stesso con la propria famiglia, nonostante abbia sofferto moltissimo per l’abbandono del padre.
Scopre poi che anche suo nonno paterno aveva lasciato la sua famiglia ma questa vicenda gli era stata da sempre taciuta e negata. Il mito famigliare raccontava che quest’uomo fosse morto in guerra come un eroe.
Il transgenerazionale ha a che vedere con tutte quelle informazioni presenti nell’inconscio che risultano dal passaggio generazionale e che inducono i discendenti, a loro insaputa, a forme di ripetizione del passato.
Il sistema familiare è una “rete”
Dal punto di vista psicogenealogico, si parte dal presupposto che i membri dell’albero genealogico siano tutti connessi mediante una rete invisibile, che crea un legame tra tutti i componenti.
Questa rete viene definita “sistema”.
Il legame all’interno del sistema è di natura inconscia e riguarda tanto i membri che sono entrati in relazione durante le rispettive vite, quanto quelli che non hanno mai avuto alcun tipo di contatto. Ciò significa che tale legame può sussistere anche tra un antenato morto molto prima della nascita del discendente.
Il concetto alla base è che esiste una connessione tra tutti i membri dell’albero genealogico, tale che ogni informazione immessa in questo sistema è sempre in comunicazione con tutti i suoi rappresentanti.
Questa mole di informazioni rimane impressa nell’inconscio familiare, come una memoria collettiva creata dal contributo di tutti i membri delle generazioni passate. I discendenti attingono a questa memoria come fosse un’ eredità in comune.
Per questo motivo, in molti casi essi si fanno carico di situazioni che appartengono ai predecessori senza esserne coscienti, entrando in un meccanismo inconscio di ripetizione del passato.
L’albero genealogico è un sistema di ripetizioni
Alejandro Jodorowsky, celebre ideatore della metagenealogia, definisce l’albero genealogico come “un sistema di ripetizioni”.
L’appartenenza al sistema familiare è una condizione indispensabile alla sopravvivenza dell’essere umano, in quanto egli non è in grado di sopravvivere al di fuori del proprio gruppo. Il gruppo di riferimento primario è la famiglia.
Tale condizione si incide nell’inconscio generando il terrore dell’esclusione. Per non essere escluso il discendente deve appartenere; per appartenere deve somigliare; per somigliare deve ripetere.
Le ripetizioni possono riguardare qualsiasi ambito dell’esistenza umana: il nome, il luogo in cui si vive e la professione che si svolge, le dinamiche di coppia, la condizione economica, sintomi fisici, il modo di esprimere i sentimenti e le emozioni, i talenti creativi, specifici tratti o disturbi della personalità.
Ad esempio, una donna primogenita che non è stata voluta dalla madre, diventata adulta desidera creare una famiglia ma, nonostante questo grande desiderio, si trova ad avere una serie di aborti spontanei. Dal punto di vista psicogenealogico, la donna sta ripetendo il desiderio inconscio della madre di liberarsi di lei.
Un altro esempio: un uomo che proviene da una famiglia molto umile, riesce a studiare, a professionalizzarsi e diventa avvocato. Raggiunge un grande successo lavorativo e una posizione economica agiata ma un giorno perde tutto al gioco.
Dietro ad azioni di questo tipo, c’è il divieto inconscio di essere più ricco dei suoi genitori e l’ingiunzione a ripetere il loro destino di famiglia umile.
L’irretimento
In questi casi, nel linguaggio specifico delle Costellazioni Familiari si utilizza la parola “irretimento”, ossia una forma di assenza di libertà della persona, in quanto “incastrata nella rete” del sistema familiare, senza che ne sia consapevole.
Tale assenza di libertà è data dall’identificazione di un discendente col destino di un altro membro dell’albero genealogico.
Nell’incoscio familiare può esistere una particolare relazione tra due persone, anche qualora uno dei due sia morto prima della nascita dell’altro oppure che semplicemente non si siano mai conosciuti.
Le Costellazioni Familiari operano per lo scioglimento degli irretimenti e sul piano della memoria collettiva che unisce tutti i membri del sistema familiare.
Questo metodo apre le porte a un’idea del sé come entità collettiva e, di conseguenza, al presupposto che non ci possa essere guarigione individuale che non sia al tempo stesso quella dell’albero genealogico.
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